Opinioni

Il turismo del futuro è Ecosostenibile

di SILVIA PELLEGRINI – foto MICHELE DI SCHINO

La prima industria mondiale, con più di 750 milioni di persone e una spesa complessiva annua tra l’1,5 e i 2,5 miliardi di euro: questo era il turismo a livello globale prima della pandemia. Una delle industrie più in crisi, forse la più in crisi, del dopo Coronavirus. Un universo da ridefinire, reinventare e ricollocare con pazienza nei prossimi mesi, forse anni, sullo scacchiere dell’economia nazionale e globale. Che sia locale, limitato nel tempo, di settore o slow cost, il turismo degli anni 2020-2030 sarà sicuramente differente da come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Limitati, se non scomparsi addirittura, i grandi viaggi intercontinentali, almeno nel breve e medio periodo, da ricostruire in sicurezza e fiducia i soggiorni nelle strutture ricettive, da favorire e sovvenzionare, in particolar modo per il nostro Paese, il turismo locale e culturale, con misure incentivanti certamente, ma anche con una proposta innovativa che aggiunga un qualcosa di nuovo, di interessante e di sicuro al turismo di questa e delle prossime estati, e non solo.

Ecco allora che il ritorno ad una visione del momento di vacanza come scoperta dell’ambiente che ci circonda, delle meraviglie artistiche e naturali del nostro Paese, della fruizione eco-friendly del nostro patrimonio culturale e ambientale, può rappresentare un nuovo, ma in realtà già precedentemente esplorato, modello di vacanza, sia nella dimensione del viaggio che in quella della scoperta e della vivibilità.

Il viaggio, innanzitutto: ogni volta che scegliamo il treno al posto dell’aereo risparmiamo circa il 76% di gas serra, ma permettiamo a noi stessi di godere della vista di panorami mozzafiato in determinate tratte ferroviarie ed evitiamo l’utilizzo dell’automobile. E poi il movimento una volta arrivati al luogo di villeggiatura: biciclette, pattini, mezzi elettrici ci permettono di girare i dintorni del nostro luogo di villeggiatura a impatto zero e lentamente, godendo del paesaggio, dell’aria, degli incontri che il movimento lento permette.

Quindi, risiedere: soggiornare in strutture ricettive eco-sostenibili significa risparmiare sino al 90% di emissioni di CO2 tra l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, offerta di cibo locale e biologico, riduttori di flusso per l’acqua e prodotti per la pulizia ecologici.

Sono ben dieci, infatti, i requisiti ambientali riconosciuti a livello internazionale in fatto di ecoturismo: bioarchitettura, cibo biologico, elettricità solo da fonti rinnovabili, scaldare l’acqua con pannelli, usare prodotti ecologici per la pulizia, fare la raccolta differenziata oltre l’80%, accessibilità senz’auto, riduttori di flusso per il risparmio dell’acqua, riciclo delle acque piovane e lampadine a basso consumo.

Ritrovarne alcuni nelle nostre vacanze, a partire da quest’anno, potrà significare ritornare a vivere il nostro Paese, la sua cultura, la sua enogastronomia e la sua natura in maniera socialmente ed ecologicamente responsabile, un nuovo modello di turismo denominato da National Geographic e TIES (The International Ecotourism Society) Geoturismo.

E significherà soprattutto tornare a viaggiare, anche insieme a noi e ai nostri articoli per tutta l’estate, in maniera differente e forse migliore di prima, con il gusto della novità e della scoperta.