Legambiente e ForumDD: un Recovery Plan green ed equo

di REDAZIONE

Il Recovery e Resilience plan italiano dovrà dare risposta alle tre grandi questioni poste dalla crisi e dalla transizione energetica: le persone, le imprese e il lavoro, i territori. Legambiente e ForumDD hanno presentato il 29 settembre quelle che sono le dieci sfide green che possono cambiare il futuro, individuando le missioni strategiche su cui impegnare le risorse e le riforme indispensabili ad aprire questo nuovo scenario.

“Il governo italiano – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – sembra non avere un’idea chiara di come caratterizzare il piano per il rilancio dell’economia da presentare all’Europa in autunno per spendere i 209 miliardi di euro del Recovery Fund. Lo dimostrano i progetti surreali di cui si è parlato nelle ultime settimane come il tunnel sotto allo stretto di Messina, il progetto di Eni per confinare la CO2 nei fondali marini in Alto Adriatico o le nuove strade e pedemontane nel Nord Italia. Il governo italiano ha un’occasione irripetibile per modernizzare il Paese, scegliendo la strada della lotta alla crisi climatica e della riconversione ecologica dell’economia italiana: dimostri coi fatti se crede veramente nel Green New Deal made in Italy.”

Abbiamo un’occasione storica per rilanciare il Paese che non dobbiamo sprecare», chiarisce Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, «Al Governo chiediamo di fermare la corsa ai progetti e di aprire un confronto sulle priorità che si vogliono portare avanti per costruire un progetto a 10 anni che permetta di muovere idee e passioni, speranze per le persone e le comunità. Un paese dove tra dieci anni si sarà tornati nella media europea per il numero di bambini che accedono alle scuole d’infanzia, per l’abbandono scolastico, per l’accesso all’università e per gli investimenti in ricerca, per la diffusione della banda larga.Dove si è finalmente messo mano agli oltre 200mila ettari di terreni inquinati ancora in attesa di bonifica e alle perdite degli acquedotti, alle migliaia di scuole in attesa di riqualificazione e messa in sicurezza. Le scelte green possono contribuire a definire il percorso di rilancio del Paese, non solo per le risorse che potranno mobilitare, circa 90 miliardi di euro complessivamente, ma soprattutto perché possono diventare una leva di innovazione dell’economia e di rigenerazione e rilancio dei territori, da coordinare con le altre politiche di finanziamento previste per rilanciare il sistema sanitario, per la digitalizzazione».

«Milioni di italiani stanno reagendo allo shock e alla caduta di domanda ridisegnando i loro piani di vita», spiega Fabrizio Barca, Coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, «Avviene prima di tutto dal lato della domanda, con cambiamenti nei modi di vita, di consumo e di lavoro. E a questi cambiamenti provano ad adattarsi lavoratrici e lavoratori, imprenditrici e imprenditori, offrendo beni, servizi, tempo di lavoro. È uno di quei momenti dove le politiche devono e possono favorire l’adattamento, e facendolo possono accrescere a un tempo giustizia sociale e ambientale. Favorendo quelle produzioni verdi dove, ci dicono le analisi internazionali, l’Italia ha un vantaggio comparato. E avendo cura che ogni azione a favore dell’ambiente favorisca in primo luogo i vulnerabili. Questo è il senso delle idee che oggi mettiamo sul tavolo».