Economia

Report Start-Up I° trimestre 2023: molte luci, qualche ombra

È stato pubblicato il Report di UnionCamere, Ministero delle Imprese e del Made in Italy e InfoCamere sulle Start-Up Innovative relativo al I trimestre 2023: molte le luci, un’apparente battuta d’arresto, qualche ombra. Innanzitutto, la piccola battuta d’arresto: al termine del 1° trimestre 2023, il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ai sensi del decreto-legge 179/2012 è pari a 14.029, in diminuzione di 233 unità (-1,6%) rispetto al trimestre precedente, flessione bilanciata tuttavia da un capitale sociale totale dichiarato complessivamente dalle start-up in aumento rispetto all’ultimo trimestre (+20 milioni di euro circa, +1,9 in termini percentuali) attestandosi ora a quota 1.071.813.683 euro per un capitale medio pari a 76.399 euro a startup innovativa (quasi 3.000 euro in più rispetto all’ultima rilevazione).

Le luci, riguardano soprattutto la presenza, a volte preponderante, di start-up innovative in alcuni specifici settori, come definiti dalla classificazione Ateco 2007: è una start-up innovativa il 68,9% del totale delle nuove società di capitali del comparto con codice M 72 (ricerca e sviluppo), il 46,2% di quelle con codice J 62 (produzione di software) e il 41,8% delle nuove aziende con codice C 26 (fabbricazione di computer. In settori economici più “tradizionali” l’incidenza sul totale delle nuove società di capitali appare comunque rilevante. È una start-up innovativa il 9,6% di tutte le nuove società che operano nel comparto dei servizi alle imprese; per il manifatturiero, la percentuale corrispondente è 6,4%.

Guardando alla composizione delle compagini sociali, appaiono piccole ombre, legate non tanto al settore, ma al contesto dell’imprenditoria italiano generale: le start-up innovative con una prevalenza femminile – ossia, in cui le quote di possesso e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – sono 1.924, il 13,7% del totale, in netto calo rispetto al 20,4% osservato prendendo in esame l’universo delle neo-società di capitali a prevalenza femminile. Le start-up innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale (start-up innovative con presenza femminile) sono tuttavia 6.228, il 44,4% del totale.

A sorpresa, i dati rivelano inoltre che le start-up innovative non sono un paese per giovani: quelle a prevalenza giovanile (under 35) sono 2.281, il 16,3% del totale: -318 in valore assoluto e -12,2% in termini percentuali rispetto al trimestre precedente. In ogni caso, si tratta di un dato di oltre tre punti percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (13,2%).

Infine, la mappa dell’Italia delle start-up presenta una distribuzione geografica che, almeno in parte, rompe il distacco nord/sud: se la Lombardia è ancora la regione in cui è localizzato il maggior numero di start-up innovative (3.750, pari al 26,7% del totale nazionale), la seguono il Lazio (1.832, 13,1% del totale), la Campania con 1.398 start-up (10%) e l’Emilia-Romagna con 1.041 startup (7,4%). In coda figurano la Basilicata con 141 (1%), il Molise con 80 (0,6%) e la Valle d’Aosta con 16 (0,1%). Il Friuli-Venezia Giulia è la regione con la più elevata incidenza di start-up innovative in rapporto al totale delle nuove società di capitali con meno di cinque anni e meno di cinque milioni di fatturato annuo: il 5,1% è una start-up innovativa.